sindrome tunnel carpale

Sindrome del tunnel carpale: il trattamento fisioterapico

La sindrome del tunnel carpale (STC) è una condizione dolorosa causata dalla compressione del nervo mediano nel polso. Questa condizione può compromettere le normali attività quotidiane, generando sintomi come formicolio, dolore, debolezza muscolare e perdita di sensibilità alla mano.

In molti casi, la sindrome può essere trattata efficacemente con approcci non chirurgici. Questo articolo illustra le principali opzioni di trattamento conservativo e quando è necessario considerare un eventuale intervento chirurgico.

Obiettivi del trattamento

Il trattamento della STC mira principalmente a:

  • Ridurre la pressione sul nervo mediano
  • Alleviare i sintomi (dolore, formicolio, debolezza)
  • Evitare la progressione del danno neurologico

La scelta terapeutica dipende dalla gravità della sintomatologia, dalla durata dei disturbi, dall’età e dallo stile di vita del paziente.

Trattamento conservativo: cosa significa?

Il trattamento conservativo si riferisce a tutte le strategie terapeutiche non invasive o non chirurgiche, che vengono utilizzate soprattutto nei casi lievi o moderati di sindrome del tunnel carpale. Questi trattamenti sono finalizzati a gestire i sintomi e a migliorare la qualità della vita, con l’obiettivo di evitare o posticipare un intervento chirurgico.

I principali strumenti terapeutici conservativi includono:

  • Riabilitazione
  • Fisioterapia
  • Tutori
  • Terapie fisiche strumentali
  1. Riabilitazione

La riabilitazione mira a recuperare la funzionalità del polso e della mano attraverso un programma di esercizi personalizzati.

Gli esercizi possono comprendere:

  • Mobilizzazione articolare: per mantenere e migliorare l’escursione del movimento del polso
  • Esercizi neurodinamici: per favorire la mobilità del nervo mediano
  • Rinforzo muscolare: per contrastare la debolezza della mano e del pollice
  • Stretching: per ridurre tensioni muscolari e migliorare la flessibilità

Un programma riabilitativo ben strutturato, seguito da un fisioterapista esperto, può essere efficace nel contenere i sintomi e migliorare la funzionalità manuale.

  1. Fisioterapia

La fisioterapia è un pilastro del trattamento conservativo della STC. Si avvale di tecniche manuali e strumentali volte a ridurre l’infiammazione, migliorare la circolazione e ridurre la pressione sul nervo mediano.

Tra le tecniche fisioterapiche più comuni:

  • Mobilizzazioni articolari e miofasciali
  • Tecniche di decompressione
  • Massaggi decontratturanti locali
  • Esercizi posturali e correttivi

Un trattamento fisioterapico efficace può prevenire il peggioramento della sindrome e promuovere il benessere a lungo termine.

  1. Tutori per il polso

L’uso del tutore (o ortesi) è particolarmente utile nei casi in cui i sintomi si presentano durante la notte o in determinate attività.

I vantaggi dell’utilizzo del tutore:

  • Immobilizza il polso in posizione neutra
  • Riduce la pressione sul nervo mediano
  • Allevia i sintomi notturni
  • Può essere utilizzato anche durante le attività quotidiane che aggravano i sintomi

Il tutore viene solitamente indossato di notte, ma in alcuni casi può essere raccomandato anche di giorno, in particolare durante lavori manuali o attività ripetitive.

  1. Terapie fisiche strumentali

Le terapie fisiche, o strumentali, rappresentano un supporto importante al trattamento conservativo. Si tratta di tecnologie che sfruttano energie fisiche (elettrica, termica, meccanica, luminosa) per ottenere effetti antinfiammatori, analgesici e rigenerativi.

Le principali includono:

  • Ultrasuoni: migliorano la circolazione e riducono l’infiammazione locale
  • Terapia TECAR: stimola la rigenerazione dei tessuti e riduce il dolore
  • Laserterapia: accelera i processi riparativi dei tessuti
  • TENS (elettroterapia): riduce la percezione del dolore agendo sul sistema nervoso

Queste terapie vengono spesso integrate con esercizi riabilitativi e fisioterapia manuale per ottimizzare i risultati clinici.

Trattamenti combinati

Molto spesso, i diversi approcci conservativi vengono combinati in un piano terapeutico personalizzato. Per esempio, il paziente può utilizzare un tutore di notte, seguire un programma di esercizi durante il giorno e sottoporsi a sedute settimanali di fisioterapia strumentale.

La combinazione delle terapie consente di:

  • Affrontare i sintomi da più angolazioni
  • Ridurre i tempi di recupero
  • Migliorare la risposta al trattamento

Quando considerare la chirurgia?

Se, nonostante un trattamento conservativo ben eseguito e protratto per alcune settimane o mesi, i sintomi persistono o peggiorano, è necessario valutare un possibile intervento chirurgico.

Indicazioni all’intervento:

  • Presenza di deficit motori importanti
  • Atrofia muscolare del pollice
  • Dolore e formicolio costanti, non responsivi al trattamento conservativo
  • Non accettazione dei disturbi anche se non gravi
  • Recidiva dei sintomi dopo un miglioramento temporaneo

L’intervento chirurgico più comune è la decompressione del tunnel carpale, che consiste nel rilascio del legamento trasverso del carpo per liberare spazio al nervo mediano. Si tratta di una procedura sicura e di breve durata, spesso effettuata in day surgery.



Conclusioni

Il trattamento della sindrome del tunnel carpale può essere gestito in modo efficace con un approccio conservativo, soprattutto se diagnosticata in tempo. Riabilitazione, fisioterapia, tutori e terapie fisiche rappresentano strumenti preziosi per migliorare la funzionalità e ridurre i sintomi.

È fondamentale un intervento precoce, guidato da un professionista sanitario qualificato, per evitare il peggioramento del quadro clinico. Quando i trattamenti conservativi non risultano efficaci, la chirurgia rappresenta una soluzione valida e risolutiva.