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Frattura dello Scafoide

La frattura dello scafoide è una lesione ossea che interessa una delle piccole ossa carpali del polso, situata tra il radio e pollice. Nonostante le sue dimensioni ridotte, lo scafoide riveste un ruolo cruciale nel garantire la mobilità e la stabilità del polso. A causa della sua posizione anatomica e della particolarità della sua forma, le fratture di questo osso possono risultare difficili da diagnosticare e trattare efficacemente.

Che cos’è lo scafoide?

Lo scafoide è una delle ossa carpali, un gruppo di ossa situate nella parte inferiore della mano, tra il radio e le ossa metacarpali. La sua forma leggermente allungata e curva (a forma di grosso fagiolo) permette di collegare il polso alla mano, consentendo movimenti fluidi e coordinati. Essendo un elemento fondamentale per il corretto funzionamento del polso, qualsiasi danno a questo osso può compromettere significativamente la funzionalità della mano.

Cause della frattura dello scafoide

La frattura dello scafoide si verifica più comunemente a seguito di una caduta sul polso in estensione. Questo tipo di trauma trasferisce una forza significativa attraverso il polso, che può causare la rottura dell’osso. Sport di contatto, incidenti stradali e cadute accidentali rappresentano i principali fattori di rischio.

Tipologie di frattura dello scafoide

La frattura dello scafoide può avvenire in diversi punti dell’osso. La localizzazione della frattura è determinante per la prognosi e per la scelta del trattamento più adeguato. Le principali tipologie sono:

  1. Frattura centrale

Questa frattura interessa la parte centrale dello scafoide. È la forma più comune e, allo stesso tempo, una delle più delicate. La vascolarizzazione in questa area è relativamente limitata, il che può rendere la guarigione più lenta e complicata. In alcuni casi, è necessario un intervento chirurgico per garantire una corretta stabilizzazione dell’osso.

  1. Frattura del polo prossimale

Coinvolge la parte dello scafoide più vicina al radio. Questa zona è ancora meno vascolarizzata rispetto alla parte centrale, rendendo il processo di guarigione ancora più complesso. Le fratture del polo prossimale richiedono spesso un trattamento chirurgico e un periodo di immobilizzazione più prolungato.

  1. Frattura del polo distale

Si verifica nella porzione dello scafoide più vicina alle ossa della mano. Grazie alla migliore irrorazione sanguigna di quest’area, le fratture del polo distale tendono a guarire più rapidamente rispetto alle altre. In molti casi, è possibile trattarle con un semplice immobilizzazione mediante gesso.

Diagnosi della frattura dello scafoide

La diagnosi di una frattura dello scafoide può essere complessa. Spesso, i sintomi sono poco evidenti o possono essere confusi con una semplice distorsione del polso. I principali segnali da non sottovalutare sono:

  • Dolore nella parte laterale del polso, soprattutto alla palpazione.
  • Gonfiore.
  • Difficoltà nei movimenti del polso e della mano.

Se si sospetta una frattura dello scafoide, è fondamentale sottoporsi a esami diagnostici approfonditi. Le radiografie standard possono non sempre rilevare la frattura nei primi giorni. In questi casi, si ricorre a tecniche più sensibili come la risonanza magnetica (RMN) o la tomografia computerizzata (TC).

Trattamento della frattura dello scafoide

Il trattamento varia in base alla localizzazione della frattura e al grado di spostamento delle parti ossee. Le principali opzioni terapeutiche sono:

Immobilizzazione

Per le fratture non scomposte, soprattutto del polo distale, è spesso sufficiente l’immobilizzazione con un gesso che comprenda anche parte del pollice. Il periodo di immobilizzazione può variare da 6 a 12 settimane.

Trattamento chirurgico

Le fratture scomposte, o quelle localizzate nelle aree meno vascolarizzate, richiedono generalmente un intervento chirurgico. L’operazione prevede il posizionamento di viti o placche per mantenere stabile l’osso durante la guarigione.

Tempi di guarigione

I tempi di recupero dipendono da diversi fattori, tra cui la sede della frattura, il trattamento adottato e le condizioni generali del paziente. In media, la guarigione completa richiede tra i 2 e i 6 mesi. Tuttavia, è importante seguire attentamente le indicazioni mediche e rispettare i tempi di riabilitazione per prevenire complicanze, come la pseudoartrosi (mancata consolidazione della frattura). Per la certezza della guarigione è bene non fidarsi della sola radiografia ma eseguire una TC (non RMN).

Complicazioni possibili

Se non adeguatamente trattata, la frattura dello scafoide può portare a serie complicanze, tra cui:

  • Pseudoartrosi: mancata guarigione della frattura dell’osso.
  • Necrosi avascolare: morte del tessuto osseo a causa della mancanza di apporto sanguigno.
  • Artrosi del polso: degenerazione articolare che può causare dolore cronico e limitazione funzionale (di solito compare dopo molti anni)

Conclusioni

La frattura dello scafoide, pur essendo una lesione di un osso piccolo, richiede una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato, per evitare complicanze a lungo termine. In presenza di dolore o gonfiore persistente al polso dopo una caduta o un trauma, è fondamentale rivolgersi a un medico per una valutazione accurata. Una corretta gestione della frattura consente, nella maggior parte dei casi, un pieno recupero della funzionalità del polso.

Se hai avuto una frattura dello scafoide e noti anomalie nella guarigione, contattaci per una consulenza specialistica.