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Frattura dello scafoide: trattamento conservativo

La frattura dello scafoide è una lesione ossea che interessa una delle piccole ossa situata subito dopo il radio al di sotto del pollice. Si tratta di un infortunio piuttosto comune, soprattutto a seguito di cadute in cui si tenta di attutire l’impatto appoggiando la mano a terra. La diagnosi tempestiva e il corretto trattamento sono fondamentali per favorire una guarigione completa e prevenire complicazioni.

Cos’è il trattamento conservativo

Il trattamento conservativo per le fratture dello scafoide consiste nell’immobilizzazione del polso, senza ricorrere a interventi chirurgici. L’obiettivo principale è permettere all’osso di guarire spontaneamente mantenendo i frammenti nella corretta posizione anatomica.

Per ottenere questo risultato si utilizzano generalmente tutori rigidi o gessi, progettati per bloccare completamente il polso e impedire qualsiasi movimento che potrebbe compromettere il processo di consolidamento della frattura.

Quando è indicato il trattamento conservativo

Il trattamento conservativo è particolarmente indicato nei casi di fratture composte, ovvero quelle in cui i frammenti ossei sono ancora allineati correttamente e non presentano spostamenti significativi (inferiore a 1 mm).

In queste situazioni, un’adeguata immobilizzazione può favorire una guarigione naturale dell’osso, riducendo al minimo il rischio di complicazioni e evitando il ricorso alla chirurgia.

Modalità di immobilizzazione

L’immobilizzazione del polso può avvenire attraverso due principali dispositivi:

  • Gesso: tradizionalmente utilizzato per le fratture, offre una stabilità molto elevata. Viene modellato attorno al polso e talvolta anche alla base del pollice, a seconda della posizione della frattura.
  • Tutore: in alcuni casi, si può optare per un tutore rigido, che offre un buon compromesso tra immobilizzazione e comfort, permettendo in alcuni casi una gestione più pratica della quotidianità.

La scelta tra gesso e tutore dipende da diversi fattori, tra cui la gravita della frattura, l’età del paziente, il livello di attività quotidiana e le indicazioni del medico specialista e soprattutto la affidabilità.

Durata dell’immobilizzazione

La durata dell’immobilizzazione è variabile e dipende dalla gravità della frattura e dalla risposta individuale del paziente al trattamento. In generale, si prevede un periodo di alcune settimane, durante il quale l’osso può progressivamente saldarsi.

Nel corso di questo periodo è fondamentale:

  • Monitorare la guarigione: vengono programmate visite di controllo e radiografie periodiche per verificare l’avanzamento del processo di consolidamento.
  • Seguire scrupolosamente le indicazioni mediche: è importante evitare movimenti non autorizzati che potrebbero compromettere la stabilità della frattura.

Un monitoraggio attento consente di intervenire tempestivamente qualora la frattura non stesse guarendo correttamente.

Casi in cui il trattamento conservativo può non essere sufficiente

In alcune circostanze, il trattamento conservativo potrebbe non garantire una guarigione adeguata. Questo avviene, ad esempio, se:

  • La riduzione della frattura si modifica e aumenta lo spazio fra le ossa (> di 1mm)
  • La frattura è scomposta, ossia i frammenti ossei risultano spostati.
  • L’osso non si consolida correttamente durante il periodo di immobilizzazione.
  • Si sviluppano complicanze come la pseudoartrosi (mancata consolidazione della frattura).

In tutti questi casi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per ridurre e stabilizzare l’osso mediante viti, placche o altri dispositivi.

Conclusioni

La frattura dello scafoide, se trattata in modo appropriato, può guarire efficacemente senza interventi invasivi. Il trattamento conservativo, basato sull’immobilizzazione tramite gesso o tutore, rappresenta una soluzione valida nelle fratture composte, offrendo ottime probabilità di recupero.

È fondamentale seguire attentamente le indicazioni del medico, sottoporsi a controlli regolari e rispettare i tempi di guarigione per ottenere i migliori risultati possibili.

In caso di dubbi o se i sintomi non migliorano, è sempre consigliabile consultare tempestivamente un professionista per valutare eventuali alternative terapeutiche.

Se hai avuto una frattura dello scafoide contattaci per una consulenza specialistica.